Il Museo Archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli” è ospitato all’interno del trecentesco palazzo del Podestà: occupa i tre piani del palazzo. Al suo interno sono raccolti reperti, provenienti dall’Alta Valdelsa ed in particolare dai territori comunali di Colle di Val d’Elsa e di Monteriggioni.
Il primo nucleo del Museo si formò a metà degli anni ’70 quando alcuni membri del Gruppo Archeologico Colligiano si fecero tramite tra l’Amministrazione Comunale e la contessa Terrosi, proprietaria di una delle più importanti collezioni archeologiche locali che aveva manifestato l’intenzione di venderla; la Collezione Terrosi si era formata tra l’800 ed il ‘900 soprattutto grazie agli scavi effettuati nelle loro proprietà nella Piana del Casone.
Il comune acquistò numerosi oggetti in particolare di grande pregio erano i reperti che provenivano dal grandioso ipogeo familiare dei Calisna Sepu, scoperto alla fine dell’800 e oggetto di uno dei primi studi di Ranuccio Bianchi Bandinelli negli anni Venti del secolo scorso.
Da allora in poi il museo si è continuamente ingrandito e ha ampliato le sue collezioni grazie in particolare all’opera del Gruppo Archeologico Colligiano che da più di trent’anni svolge la sua opera di tutela e salvaguardia del patrimonio storico-archeologico nel territorio comunale.
Oggi al suo interno si trovano complessi tombali, reperti e ricostruzioni che fanno del Museo colligiano uno tra i più importanti del senese. Meritano una particolare menzione sia la ricostruzione della fornace etrusca databile al III sec. a.C. scoperta in località Quartaia sia i numerosi reperti che provengono dalle due maggiori necropoli etrusche colligiane di Le Ville e di Dometaia. I veri fiori all’occhiello dell’esposizione però sono il corredo della tomba tardo-orientalizzante di Campiglia dei Foci, chiamata Tomba Pierini dal nome dal proprietario del terreno in cui è scavata, in cui spicca una vaso gemino con iscrizione dedicatoria databile all’inizio del VI secolo ma soprattutto la magnifica ricostruzione del volto di una ragazza etrusca, effettuata dai maggiori esperti nel settore dell’Università degli Studi di Pisa, sepolta 2500 anni fa in una tomba in località Le Porciglia.

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